Una diagnosi di disabilità è un evento che può scatenare una serie di complesse reazioni che colpiscono non solo la coppia genitoriale ma anche la coppia coniugale. Questi genitori si trovano nella difficile situazione di dover rivedere tutte le loro aspettative sul bambino, e spesso devono fare i conti con sentimenti negativi come rabbia, impotenza o sensi di colpa.
I genitori dei bambini con disabilità, hanno difficoltà a vedere le potenzialità che il proprio figlio ha e i miglioramenti che potrà avere. Il rischio è di considerare il proprio figlio come un bambino da assistere per tutta la vita. Molti genitori mi riferiscono della loro difficoltà a ritagliarsi degli spazi di coppia, anche l’allontanarsi dal figlio per una cena o un cinema può procurare in loro sentimenti di colpa. In altri casi la coppia coniugale si “spacca”, vi è un genitore tacitamente designato all’allevamento del figlio, e l’altro più proiettato all’esterno della famiglia, spesso sul lavoro.
In questi casi, attraverso un percorso di sostegno alla genitorialità è possibile rielaborare il lutto del figlio atteso e le proprie aspettative circa il bambino.
Il sostegno in questi casi si configura come uno spazio nel quale potersi riappacificare con i propri sentimenti negativi e con i propri personali bisogni ed esigenze che rischiano di essere accantonati in superficie per poi irrompere interiormente. Si sviluppano nuovi equilibri nella coppia, più funzionali, nei quali entrambi i partner possano sentirsi più comodi.