Dipendenze: riconoscerle e affrontarle
“La dipendenza è la risposta sbagliata ad un bisogno giusto”
Joseph Lichtenberg
Siamo abituati ad attribuire alla parola dipendenza una valenza strettamente negativa. Tuttavia la dipendenza è la condizione di base con cui tutti noi veniamo al mondo. Per tutta la vita uno dei compiti più difficili che siamo chiamati ad affrontare è proprio quello di trovare un equilibrio tra i nostri bisogni di autonomia e di dipendenza. I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo di tale equilibrio. Il bambino, grazie all’aiuto dei genitori, impara a riconoscere e a regolare i suoi stati fisiologici, di attivazione, eccitazione, calma ecc… I genitori hanno un ruolo fondamentale nel mediare questi stati, nel dar loro un significato che il figlio imparerà a fare suo nel tempo. Il bambino impara ad esempio a calmarsi da solo se avrà fatto esperienza di essere calmato dal genitore, e avrà da lui imparato “come fare”.
Può capitare però, in alcune circostanze, che il bambino non riesca ad acquisire dal genitore una buona capacità di regolazione. Questo lo renderà più vulnerabile, da adulto e avrà più probabilità di utilizzare strumenti “esterni” a lui per regolare il proprio stato.
Questi strumenti “esterni” possono essere persone, nei casi di dipendenza affettiva; droghe e alcol, nel caso di dipendenza da sostanze; le carte o le slot machines, nel caso di dipendenza dal gioco; il sesso, nel caso di dipendenza sessuale e così via…
In questi casi la dipendenza è una risposta sbagliata ad una domanda giusta, che va però individuata, riconosciuta, accettata o risolta in altro modo.
