Disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia e beinge eating
Quando parliamo di alimentazione è fondamentale prendere in considerazione l’importanza degli aspetti emotivi, psicologici e sociali legati al cibo.
Alimentarsi non vuol dire solo soddisfare un bisogno fisiologico, ma è soprattutto un atto sociale e relazionale carico di significati e di emozioni. Basti pensare alle cene tra amici o tra colleghi, al pranzo della domenica, alla cena di capodanno o ai banchetti dei matrimoni… E’ proprio a causa della sua rilevanza simbolica che il cibo diventa spesso l’espressione diretta di numerosi conflitti o disagi, rappresentati proprio dai disturbi del comportamento alimentare.
Esistono diverse forme di disturbi alimentari, tutte molto diffuse.
Le persone che soffrono di anoressia per esempio, hanno il terrore di prendere peso e una percezione del proprio corpo profondamente distorta. Mantengono un controllo ossessivo sul proprio corpo e sulle calorie introdotte: si sottopongono a drastiche diete e a digiuni prolungati, con dannose conseguenze a livello fisico-medico. Se il controllo è l’elemento centrale dell’anoressia, la perdita di controllo è l’elemento centrale della bulimia, condizione in cui la persona ingerisce una quantità di cibo assolutamente sproporzionata ed eccessiva in un periodo di tempo molto breve. Questi episodi, che prendono il nome di abbuffate, sono seguiti da sentimenti spiacevoli di vergogna e colpa e una serie di atti compensatori: per compensare l’assunzione di tante calorie, le persone che soffrono di bulimia tendono a procurarsi il vomito, ad utilizzare lassativi o a sottoporsi a durissimi allenamenti fisici.
Il confine tra anoressia e bulimia è spesso molto labile: non di rado le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare passano da una condizione all’altra durante il decorso della malattia.
Molto diffuso è anche il beinge eating, o disturbo da alimentazione incontrollata, molto simile alla bulimia per la compulsione alle abbuffate, ma senza le condotte compensatorie per cui, inevitabilmente, la persona va incontro a un eccessivo aumento di peso e fortissimi sentimenti di vergogna.